giugno 2001

Recensioni

Cantodiscanto


Combinano musiche della tradizione popolare napoletana e fado, tarantelle e canti muezzin. I Cantodiscanto sono la nuova voce a emergere dal Mediterraneo. Il loro nuovo album Medinsud è un viaggio dentro alla musica popolare. Dal vivo Guido Sodo, anima del gruppo, Silvia Testoni, Roberto Bartoli, Paolo Caruso, Guglielmo Pagnozzi e Faisal Taher, l’ensemble dei Cantodiscanto lunedì 28 maggio alle ore 18.30 portano al forum della Fnac alcuni brani tratti dal disco che esce per la Forrest Hill Records.

Quando inizia l’esperienza musicale dei Cantodiscanto?
La storia del gruppo si sviluppa attraverso due fasi. La prima, che è quella che riguarda la formazione dell’ensemble, si svolge a Napoli. Qui all’inizio degli anni ‘80 ci incontriamo e iniziamo a fare una ricerca nel mondo della musica popolare, i riferimenti sono le canzoni della Nuova Compagnia di Canto Popolare, le villanelle, le tarantelle, brani del ‘500 soprattutto e del ‘600. Questo è stato il punto di partenza della prima formazione del gruppo che inizialmente si chiamava Canto e Discanto. Poi all’inizio degli anni ‘90 mi sono trasferito a Bologna, dove tutt’ora vivo, e ho ricostituito il gruppo con altri musicisti, in alcuni casi sono dei jazzisti, dell’area bolognese. Questa è la seconda fase del gruppo che ora nell’attuale formazione di chiama Cantodiscanto. Musicalmente il gruppo è cambiato rispetto agli inizi, pur continuando a far riferimento alla tradizione in quanto a musica e temi dei testi. Sempre in napoletano, i brani sono però delle composizioni originali, scritti ispirandoci alla tradizione popolare napoletana.

Il vostro lavoro è stato premiato con uno dei riconoscimenti più ambiti dal mondo della musica colta italiana!
Sì, e ne siamo naturalmente molto orgogliosi. Nel ‘94 abbiamo vinto la V edizione del Premio Città di Recanati ed è stata una tappa molto importante per noi. Ci ha spinti ad approfondire la nostra ricerca. Pur continuando a scrivere musica basandoci sulla tradizione napoletana, abbiamo iniziato a prendere in considerazione le culture dei paesi del Mediterraneo. Così abbiamo iniziato a fare concerti con musiche di fado, ad esempio, era il programma live che si chiamava Fado e core e che incrociava musica napoletana e portoghese. Andando in tournée in Portogallo infatti, ci siamo resi conto che la musica popolare locale ha sia armonicamente sia melodicamente molte affinità con quella napoletana classica. Anche lo strumento che accompagna il fado, che è la chitarra portoghese, per certi aspetti ricorda strumenti popolari della tradizione del sud Italia e napoletana, come la chitarra battente e anche il mandolino. Quindi ho iniziato a lavorare su queste affinità, e a incrociare fado alla musica napoletana e a fare canzoni napoletane accompagnandole alla maniera del fado. Questo è stato il nuovo punto di partenza dei Cantodiscanto.

Nel nuovo album Medinsud c’è anche la presenza di un musicista arabo, quindi l’esperienza musicale del gruppo ha avuto un’ulteriore evoluzione?
Sì, l’incontro con Faisal Taher, che credo sia un musicista straordinario, è stato molto importante per il sound di Medinsud e l’album è nato proprio grazie all’incontro avvenuto con lui. Faisal lavora molto per il teatro, come musicista in scena, ci siamo conosciuti al Teatro di Messina durante una rappresentazione ed è nata subito un’amicizia che si è trasformata in collaborazione. Con lui è nato un brano che unisce la tarantella di Carpino e sue improvvisazioni vocali arabe. Abbiamo scritto altri brani dell’album, come Medinsud che dà il titolo all’album e che potrebbe essere letto come un acronimo di Mediterraneo-Napoli-Sud secondo l’idea che abbiamo di mettere insieme le culture del Mediterraneo. Abbiamo infatti usato anche strumenti come l’oud che è un liuto arabo senza tasti. Non ci riteniamo dei filologi, utilizziamo strumenti tradizionali ma amiamo incrociarli con quelli moderni come il contrabbasso, la fisarmonica, il clarinetto e le percussioni. Quello che ci piace fare insomma è compiere un viaggio dentro ai suoni del Mediterraneo filtrati attraverso la cultura popolare del sud Italia. ripeto, non facciamo un’operazione filologica, ma di filtro. In Medinsud ci sono anche delle collaborazioni importanti con la Banda Roncati, di Bologna, ad esempio, l’attore napoletano Marco Manchisi.

Porterete le musiche del nuovo disco dal vivo?
La data più vicina, è quella del 28 maggio in Piazzetta Affari a Milano in ambito della rassegna Le Vie dei Canti. Poi parteciperemo al Festival di Carpino il 7 agosto, andremo in tour in Portogallo dal 10 al 16 luglio.