campana o con una litania di devozione religiosa. Un itinerario acustico che
passa da un arpeggio di oud, accompagnato da altre corde (il mandolino, il
mandoloncello, la chitarra) ma che conserva una forte impronta etnica. Questo è
Cantodiscanto, ottimo quintetto giunto alla seconda prova discografica. E' un
intreccio di linguaggi affini e vicini, tutti profumati di melodie del bacino
mediterraneo, con momenti intensi e passaggi più riflessivi, appoggiati alle
voci di Silvia Testoni e Guido Sodo e a quella, splendida, dell'ospite
palestinese Faisal Taher. <<Ah, tutto passa e va via/e ce resta sulamente 'a
malincunia/ah 'sta pazzia a voglio fà/e me porto dint'o core 'sta libertà>> è un
verso di Luce luce, sottolineata da un giro di fisarmonica assai struggente
mentre Signora Auciella ha una divertente struttura tradizionale. Gli altri tre
musicisti sono Roberto Bartoli al contrabbasso, Paolo Caruso alle percussioni e
Guglielmo Pagnozzi ai fiati; un disco insolito, a metà fra passato e futuro.
(f.d.l.)
