Cantodiscanto
note di pace
sulla «Bandera»
Non a caso "Malmediterraneo" ha per sottotitolo "Storie di guerra, arnore e di pace dal Sud del mondo". Perché è Una riflessione sii questo periodo così particolare e allarmante della nostra storia. Le nostre canzoni sono state ispirate dalla guerra in Afghanistan e poi da quella in Iraq. Una, per esempio, s'intitola "Bandera", l'ho scritta assieme a un cantante del Burkina Faso, Gabin Dabire e a Salvatore Tarallo, napoletano amico e collaboratore da anni, e canta non la bandiera di una nazione, ma quella arcobaleno della pace.Guido Sodo (voce, oud e chitarre), dei Cantodiscanto, parla dell'album che il gruppo presenterà in concerto stasera alle 21.30 alla Galleria Toledo. Oltre a Sodo, i Cantodiscanto sono composti da Silvia Testoni (voce e ukulele), Roberto Bartoli (contrabasso), Guglielmo Pagnozzi (clarinetto e sax alto) e Paolo Caruso (hand trap-set, berimbau,udu,pandeiro, darbouka e voce). Autore di quasi tutti i brani del gruppo, Sodo scrive principalmente in napoletano, che è la sua lingua madre:«Lanostra - dice - è una canzone che si potrebbe definire popolare e d'autore nello stesso tempo e si inserisce nel grande fiume della world music. "Malmediterranèo" - continua - «è un album certamente politico», nel senso che si schiera con i diseredati della terra. «Un brano - s'intitola "scuorno " - ed esprime vergogna, perché, per esempio, in Africa un bene come l'acqua è ancora una ricchezza e non appartiene a tutti. Altri brani, invece, sono più classici e parlano d'amore». Attivi fin dagli anni Ottanta, ma formatisi ufficialmente nel '91, i Cantodiscanto hanno suonato anche in vari paesi d'Europa. «Malmediterraneo» è il loro terzo album ed è entrato nella World music charts Europe.